In questo incontro abbiamo parlato dell’importanza delle amicizie in età adolescenziale.
A differenza della scorsa volta in cui, attraverso la musica abbiamo esplorato aspetti più neurobiologici dell’argomento, abbiamo toccato alcuni punti che fanno più appello alla branca della psicologia sociale.
Abbiamo dato anche un occhio a quanto importanti siano gli effetti a lungo termine delle relazioni in età adolescenziale.
Tipicamente le relazioni tra pari si distinguono in tre tipologie di affiliazioni:
- ampi gruppi sociali
- conoscenze casuali
- amicizie diadiche
I ragazzi hanno valutato e discusso tra di loro i vantaggi e gli svantaggi di appartenere ad un gruppo di amici così come di avere un migliore amico. L’adolescenza è un periodo cruciale per lo sviluppo emotivo e relazionale, durante il quale amicizie e relazioni assumono un significato profondo. Affrontando questo tema abbiamo esplorato dinamiche e implicazioni future di queste relazioni, l’unicità delle amicizie che partono dalla tenera età, attraversano l’adolescenza e possono arrivare anche in età adulta.
L’importanza delle amicizie in adolescenza
Le amicizie durante l’adolescenza rappresentano molto più che semplici legami sociali: sono il luogo in cui si sperimentano fiducia, empatia e reciprocità. Attraverso queste relazioni, i ragazzi costruiscono la loro identità, in sviluppo proprio durante questi anni, sperimentano le loro risorse nelle abilità sociali e imparano a gestire conflitti interni ed esterni nonché emozioni proprie e degli altri.
Durante l’incontro, abbiamo sottolineato come le relazioni tra pari siano influenzate da fattori come il bisogno di appartenenza, al confronto sociale e il desiderio di accettazione. Questi elementi rivelano come le dinamiche di gruppo possano modellare comportamenti e atteggiamenti degli adolescenti sia in positivo che in negativo. È stato piacevole che i ragazzi abbiano portato personali esperienze sulle quali, senza peraltro conoscersi prima dell’incontro, alcuni di loro si sono scambiati i consiglio.
Le amicizia in quest’età non sono un solo un modo per passare il tempo: sono una tappa di sviluppo che costituisce il ponte che accompagnerà dall’infanzia all’età adulta.
Durante l’infanzia le relazioni con i pari spesso si basano su giochi di condivisione e vicinanza fisica.
In adolescenza invece le amicizie diventano di valore più profondo ed anche più complesse. Gli adolescenti iniziano a scegliere ora gli amici non solo per le esperienze che vengono condivise, ma anche per cercare e scambiarsi valori, passioni e pensieri.
Ho avuto piacere di spiegare ai ragazzi presenti che, senza che quasi se ne accorgano attraverso le amicizie, stanno imparando cose importanti:
- capire se stessi: nel confrontarsi più o meno direttamente con gli amici. Esplorando idee diverse, si capisce qualcosa su chi si è. Sviluppare opinioni e rafforzare i propri punti di vista e quindi anche la propria autostima.
- sviluppare empatia e rispetto: gli amici richiedono ascolto, comprensione per capacità di mettersi nei panni degli altri per poter capire. Questi sono requisiti di una buona amicizia e insegnano a costruire relazioni sane anche da adulti.
- affrontare le sfide: gli amici possono essere un valido sostegno nei momenti difficili e così può essere reciproco, insieme si trova il coraggio e la forza di superare paure o insicurezza legate alla scuola, al rapporto con gli altri, al rapporto con la famiglia.
È stato altresì importante dedicare una parte del nostro incontro alle relazioni tossiche perché possono influenzare profondamente e minare benessere di una persona, la propria crescita e la propria serenità.
A tutti noi è capitato di incappare almeno una volta nella vita in una relazione tossica o disfunzionale. Una relazione tossica può riguardare sia un’amicizia, una relazione sentimentale persino un rapporto familiare.
Cos’è una relazione tossica?
Una relazione tossica è una relazione che non ci permette di stare bene con noi stessi, mina la propria autostima e la pressione percepita è negativa. Molto spesso ci si trova a rimuginare su pensieri, discorsi o comportamenti che si hanno insieme a persone con le quali abbiamo questo tipo di relazioni.
È importante sottolineare che questo non significa necessariamente che l’altra persona sia una persona cattiva, ma possono esserci dei comportamenti o delle dinamiche che non ci fanno bene.
A proposito dei segnali che possono connotare una relazione tossica o negativa abbiamo letto insieme i 15 punti del diario di Giulia Cecchettin.
Tra i segnali che possono connotare una relazione tossica:
- mancanza di rispetto: vi sentite più o meno direttamente criticati, umiliati oppure vengono ignorati i vostri sentimenti, i vostri timori e le vostre ansie.
- controllo: l’altra persona cerca di controllare cosa fate, chi frequentate i vostri comportamenti o le vostre decisioni
- manipolazione: spesso viene usato il senso di colpa, la paura o la pressione emotiva per ottenere quello che si vuole. molto spesso e attraverso l’umiliazione che l’altra persona manipola.
- egoismo: quello che date voi dentro la relazione è nettamente superiore rispetto a quello che ricevete. L’altra persona pretende attenzione ma non ne dà in cambio.
- ansia, stress, tristezza costanti: vi sentite più così che felici o sereni.